Io e la mia Storia

CHI SONO

Guida alla Realizzazione Personale

Ciao, sono Stella, un’appassionata esploratrice della vita.

Grazie alle mie esperienze, al mio percorso di studio e agli strumenti acquisiti nel corso degli anni, sono qui per condurti in un mondo di azioni che ti permetteranno di vivere la tua vita al massimo, senza paure e liberamente, lontano da giudizi esterni e dal timore di commettere errori.

Ho vissuto personalmente la sensazione di non riuscire a esprimere appieno il mio potenziale, di sentirsi smarrita e incapace di compiere le scelte giuste.

Mi sentivo trasparente e priva di voce, lontana dai miei sogni.

La svolta è arrivata quando ho deciso di intraprendere un percorso di crescita personale con il supporto di coach internazionali, una psicoterapeuta e attraverso l’approfondito studio di me stessa, oltre alla lettura di numerosi libri illuminanti.

Sono riuscita a risollevarmi, ho imparato a prendere il controllo della mia vita e ad alzare la mano.

Da quel momento, tutto è cambiato. È stato allora che ho compreso che potevo aiutare altre donne a fare lo stesso.

Ogni individuo ha il potenziale per alzare la propria voce e farsi sentire, e con la giusta guida, esercizi mirati e un percorso personalizzato, insieme a una comunità di persone che intraprendono un cammino simile, si possono raggiungere risultati straordinari.

Se senti dentro di te il desiderio di liberarti da limitazioni, di superare il timore del giudizio altrui o la paura di fare errori, allora sei nel posto giusto.

Stella Marzetta

IL MIO PERCORSO

Scoprire il potenziale interiore per il successo è un viaggio personale che ho intrapreso e che ora mi ha portato a condividere la mia esperienza con altre donne. Attraverso il mio percorso di crescita, ho imparato a superare le paure del giudizio altrui e a diventare la protagonista autentica della mia vita.

Ecco, i primi anni della mia vita somigliano un po’ all’infanzia di Heidi. Fino a 7 anni vivo tra diversi paesini della Valtellina con mia madre e mio fratello...

I miei ricordi si concentrano tutti in una casa con la stufa economica e il pavimento in terra battuta. Le coperte si scaldano con il mattone, si va in bagno fuori e ci si lava nella tinozza.

Noi bambini giochiamo da soli nei campi di grano e nei vigneti, il paese è sicuro e ci conoscono tutti. Possiamo saltare dal ballatoio dei fienili e rotolarci giù dalle colline nella più completa libertà

Parte una segnalazione e l’ambiente in cui viviamo viene considerato “non adatto a dei minori”, così ci trasferiscono dalla mia nonna paterna...

“Saresti un pesciolino che dall’acqua se ne va
un uccellino in gabbia che di noia morirà…”

Nella grande casa con i pavimenti di marmo lucido il tempo è scandito dalle preghiere. 

Ci sono talmente tante regole, e talmente tanto rigorose, che dentro di me inizia a crescere quella paura che mi accompagnerà per anni: la paura di sbagliare, di disturbare, di ricordare ai grandi che esisto. La paura di essere.

Mia mamma nel frattempo lascia questo mondo ma verrò a saperlo solo qualche tempo dopo...

perché la nonna e gli zii che si occupano di noi stanno facendo quello che ritengono necessario per tenerci al sicuro.

In questi tre anni creo dei legami di profonda amicizia con i miei compagni di classe – ancora oggi ci sentiamo, ogni tanto!

Sto per finire la quarta elementare quando ci trasferiscono di nuovo, questa volta andiamo a vivere con mio padre che all’epoca conoscevo poco. Vedo papà come un eroe e spero di vivere finalmente serena, in una famiglia.

Ci adattiamo a una nuova città, una nuova scuola e una nuova casa… purtroppo questo sogno non si realizza, mi rendo conto che mio papà non è un eroe ma un essere umano, e presto avrebbe deciso di risposarsi.

Ho 14 anni e con l’arrivo dell’adolescenza sento la morsa delle regole e dell’ingiustizia serrarsi sempre di più intorno alla mia vita...

Nel collegio di suore non esiste uno spazio per esprimere i miei pensieri e i miei desideri, e mi accorgo che nessuna delle mie figure di riferimento è disposta a credere in me. Voglio studiare da programmatrice e mi dicono di non farlo, in fondo il mio percorso è segnato: sono destinata a fare la cassiera al Despar sotto casa.

In quell’anno di collegio riscopro il valore dell’amicizia e ne farò tesoro anche quando dovrò trasferirmi ancora, in una casa nuova e diversa che non sento mia. Ho vissuto in 9 posti diversi nei primi 18 anni della mia vita, senza mai trovare un posto da chiamare casa.

Mi sento come una chiocciola con il suo guscio: tutto ciò che considero importante è parte di chi sono, e si muove con me da un trasferimento all’altro.

La vita alle superiori trascorre facendo il “countdown” sulla mia Smemo in attesa dei 18 anni, mentre imparo la resilienza.

Scelgo di andare a vivere in un appartamento gestito da una comunità...

dove io e altre due ragazze possiamo imparare a vivere con indipendenza e responsabilità, seguite da una tutor. 

Qualcuno da casa tenta ancora di fermarmi: anche solo sentire la parola “comunità” incute timore, per quello che questa parola ha significato per altri adulti nella mia famiglia. 

Tengo fede alla mia decisione e finalmente posso riassaporare la libertà di essere me stessa.

Dopo aver trascorso una bellissima estate con i miei cugini tra la Sardegna e Merate capisco due cose importanti...

La prima è il mio amore per le immersioni: ho aiutato per tutta l’estate mio cugino nel suo Diving e il mare rimarrà per sempre una mia grande passione. 

La seconda è che ho bisogno di imparare l’inglese per sbloccare delle possibilità nella mia vita. Così, a settembre faccio i bagagli e volo in Inghilterra per studiare alla UCL University, dove imparerò a parlare inglese perfettamente.

A Londra lavoro in un pub, conosco i miei nuovi amici giapponesi e… scopro che il mondo può essere bello. Scopro che là fuori ci sono persone disposte a credere in me, e così inizio anch’io a credere di avere una chance.

Stare lontano dai miei cugini però non è facile e presto inizio a sentire la nostalgia di casa. A fine corso saluto Londra e torno a Merate, per un’altra estate di lavoro con l’unica famiglia che so di avere: quella con i miei cugini.

Mentre ero a Londra mio fratello è andato a vivere dai nostri cugini e dopo un anno lontana mi sento un po’ fuori dal “branco”...

C’è molta armonia tra loro e io sono quella taciturna che passa per “menefreghista”.

Mi sto anche innamorando di un ragazzo, e questo mi allontana ancora di più dal gruppo.

Quel silenzio mi costerà moltissimo: mi allontanerà da ciò che finalmente sentivo essere una famiglia e resterà uno dei miei pochi rimpianti.

Ho 20 anni e non ho ancora imparato a parlare con le persone, ad aprirmi in maniera vulnerabile, esprimere i miei pensieri anche a costo di ferire qualcuno o di non essere compresa e accettata.

Dopo un’altra estate tra negozio e Sardegna ancora una volta nella mia vita arriva il momento di trovare una nuova sistemazione. Decido di trasferirmi a Milano per cercare un lavoro.

Nel frattempo la relazione che sto vivendo si fa più profonda...

I genitori del mio ragazzo mi accolgono come una persona di casa e scopro cosa voglia dire sentirsi davvero in famiglia, ma anche come sia facile annullarsi per le persone da cui vogliamo essere amati. 

Dopo qualche settimana con loro vado a convivere con 2 ragazze e trovo lavoro come Sales Support & Customer Service in Samsung Italia.

Mi domando come mi abbiano selezionata, probabilmente l’anno a Londra ha portato i suoi frutti e questa esperienza diventa la chiave del mio percorso di carriera nelle multinazionali.

Dopo 8 anni di relazione, finalmente un grande passo: compriamo casa e andiamo a vivere insieme. 

Sono anni di alti e bassi con benessere e vacanze stupende ma anche crisi ed esaurimenti nervosi, imparo a esserci per gli altri “no matter what” e imparo che questo non basta per ricevere automaticamente lo stesso amore.

Quell’antica paura di sbagliare e disturbare è ancora viva in me. Nella relazione mi ritrovo ad accettare idee che vanno contro i miei valori più profondi come per esempio l’uguaglianza tra gli esseri umani.

Le accetto per quieto vivere e perché la sua carriera mi sembra fare di lui una persona più intelligente di me, e mi sento insicura a far valere le mie idee.

Qualche anno dopo questa esperienza mi porterà a sviluppare un profondo rispetto per ciò che sono: capirò che nessuna relazione è un buon motivo per annullare se stessi.

La nostra relazione dura 12 anni, io ne ho compiuti 33 e il matrimonio è nell’aria...

so che si sta muovendo per farmi la proposta, quando all’improvviso l’equilibrio tra noi si rompe e la vita esplode. 

Mi ritrovo senza casa e senza quella che credevo essere la mia famiglia per sempre, totalmente persa e distrutta.

Mi divido tra la mansarda di mia zia e il divano di amici che mi accolgono e si prendono cura di me. Ho il cuore rotto e progettare la mia rinascita è l’unica prospettiva possibile.

Un anno dopo sono pronta per un nuovo inizio: compro casa vicino a Milano, dipingo le pareti color Tiffany (o meglio, color mare!) porto con me il gatto Puff e rimetto in piedi la mia vita. 

Finalmente sto creando il mio posto nel mondo un posto da chiamare casa, dove non mi sento sbagliata e non ho paura di disturbare nessuno. Un posto dal quale nessuno può mandarmi via.

Un posto dove posso essere libera di fare le mie scelte, sbagliare con la mia testa e vivere come credo giusto. Un posto dove posso imparare a conoscermi per quella che sono… ma la strada verso la piena conoscenza di me stessa è ancora lunga.

Una volta rimarginate le ferite incontro una “persona perfetta”, talmente perfetta sulla carta che mi convinco di essere io, quella sbagliata...

Ancora una volta non mi ascolto, non voglio accettare che manchi qualcosa e la nostra storia ha inizio.

Mi trovo a vivere un anno e mezzo di viaggi, esperienze, alberghi a 5 stelle, ristoranti fantastici e preoccupazioni a 0… scopro che esiste una vita diversa da quella passata in ufficio 9-18, stipendio “ok”, sacrifici e 2 settimane di ferie ad agosto.

Grazie a questa nuova relazione imparo che la mia felicità non può dipendere dagli altri ma che posso – e devo – chiedere aiuto, così mi avvicino al mondo della crescita personale e inizio un percorso di psicoterapia che mi aiuta a capire chi sono, cosa mi fa stare davvero bene.

Ora so che ci sono diversi modi di vivere e che si possono fare tantissime cose solo pagando il prezzo dell’impegno

Inizio ad ascoltare podcast, a leggere saggi e manuali di crescita personale, farmi domande e parlare di diversi argomenti. Imparo a discutere per portare avanti le mie idee e avvio un progetto imprenditoriale nel settore wedding.

Il lavoro non mi soddisfa, mi sento incompresa e demotivata. Mi accorgo di vivere tutto come un'ingiustizia personale...

e inizio un percorso di psicoterapia per risolvere questo problema. In realtà sarà un bellissimo viaggio per conoscermi a fondo e “sbrogliare” un po’ di matasse. 

Spoiler: questo viaggio interiore non finisce mai!

A finire, invece, è la mia “storia perfetta con la persona perfetta”. 

La relazione si interrompe proprio mentre la vita di tutti noi rallenta a causa della pandemia da Covid-19 e in tanti siamo costretti, in un modo o nell’altro, a fermarci e riflettere a fondo sulla nostra esistenza.

Questa seconda relazione finita non mi sconvolge come la prima: rimango focalizzata su di me, sulla mia crescita personale. Ho imparato che in me c’è un valore che non dipende dalle circostanze esterne o dalle altre persone: ora so di essere abbastanza.

So di avere in me una Stella Polare.

Nel frattempo divento Celebrante e anche attraverso questa esperienza arrivo a comprendere qualcosa in più su me stessa: parlare con le persone è ciò che mi fa stare davvero bene. 

Proprio in quel momento il mio progetto assume contorni più definiti, prende il mio nome e diventa “Stella e la valigia”.

Il lavoro su me stessa è visibile anche in Goodyear, dove nel frattempo sto costruendo una carriera, e dove, durante la pandemia...

mi propongono un nuovo lavoro come Senior Specialist Sales Operations & Pricing Europe in Lussemburgo. 

Accetto, affitto la casa, prendo tutte le mie cose, il mio gatto Puff, e volo via dall’Italia per iniziare una nuova vita.

Sono un’esploratrice curiosa della vita che non si pone limiti e mentre porto avanti una carriera di eccellenza in Lussemburgo mi formo come Coach.

Ripenso con tenerezza – e con un po’ di amarezza – a quel “destino segnato” da cassiera del Despar a cui ho avuto la forza di ribellarmi, ancora e ancora, fino a trovare la mia direzione.

Quando mi guardo indietro, quando osservo tutto quello che ho vissuto, mi accorgo che ogni esperienza ha avuto il suo senso nel costruire la persona che sono.

Il senso del mio vissuto si è trasformato oggi in una missione: aiutare altre donne che come me hanno paura di esprimersi e di mostrarsi per quello che sono, limitando il proprio potenziale.

Desidero che ogni donna possa sentire finalmente il proprio valore e farlo brillare in ogni situazione, dimenticando per sempre la paura di essere.

Finalmente ho la certezza di chi sono e quanto valgo, ora voglio aiutare anche le altre donne a trovare la propria Stella Polare.

Servizi

Lavoriamo insieme!

Se ti ritrovi spesso a pensare una di queste frasi: “l‘Universo ce l’ha con me, sono sfortunata!”, “non sono abbastanza brava, bella, coraggiosa, ecc… Gli altri sono meglio di me!”, “non ho nulla di speciale o di valore da dare agli altri!”, non sei sola e sei nel posto giusto!

Scegli il servizio più adatto a te!

PERCORSO INDIVIDUALE PERSONALIZZATO

Un percorso su misura, appositamente progettato per te per farti vivere la vita che desideri.

COACHING DI GRUPPO PER IL POTENZIALE PERSONALE

Percorso di coaching di gruppo dedicato alla scoperta e allo sviluppo del tuo potenziale interiore.